Com’è cambiato il settore ristorazione: la trasformazione digitale

È un settore tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria Covid19, ma è anche quello in cui si registrano i più importanti e interessanti cambiamenti verso l’innovazione. Il periodo di pandemia ha infatti accelerato il processo verso la ristorazione digitale, ponendo l’accento sui servizi da remoto per prenotare, consegnare e comunicare con la clientela.

Piattaforme di prenotazione a domicilio, lettura del menu tramite QRCode, fidelizzazione digitale del cliente, analisi dei dati e strategie di web marketing…sono solo alcune delle novità introdotte (a forza) negli ultimi tempi.

Alle crisi è necessario rispondere con un cambiamento, e il digitale si è rivelato un ottimo alleato nell’impresa di sopravvivenza. Si tratta di un nuovo approccio organizzativo che ci porterà a dimenticare la ristorazione tradizionale così come l’abbiamo conosciuta finora? Probabilmente sì.

Vediamo un po’ le tendenze che si sono imposte in questo periodo e che portano la ristorazione al digitale.


LE TENDENZE NELLA RISTORAZIONE DIGITALE 4.0

Il “Fast Gourmet”

Che cos’è il Fast Gourmet?

Sembra un’ossimoro, abituati come siamo all’idea di Fast Food. Invece anche il Fast Gourmet si sta sviluppando sempre di più, come dimostra la ricerca di Coqtail Milano e Augusto Contract. Si tratta di far coesistere gourmet e caratteristiche del fast food, quindi:

  • servizio veloce
  • consegna a domicilio
  • consumo veloce dei pasti

ma con una qualità dei piatti nettamente superiore a quella del Fast Food.

Con il Fast Gourmet si cerca quindi di ridurre i tempi di attesa dell’alta cucina, per adeguarsi al “fast” che distingue ormai qualsiasi aspetto del nostro quotidiano, anche il mangiare: si vuole tutto e lo si vuole subito.

Riduzione dei tempi di attesa + migliore organizzazione per evitare assembramenti (di cui parleremo dopo) = maggior efficienza.

Il gourmet che si contamina anche con il delivery (il “fine dining delivery”) e il take away, concedendo a chiunque di gustarsi a casa propria le specialità dei ristoranti più ambiti.

In queste cucine sembra imporsi l’idea di una riduzione dei piatti serviti (una volta riaperti) per ottimizzare i guadagni riducendo i costi, puntando invece sulla qualità delle materie prime. Non solo! Gli chef spingono per dare sempre più spazio al percorso degustativo, proposto a prezzi competitivi, così da contenere le spese.

Si pensa infine ci sarà uno sviluppo delle etichette locali a discapito dell’estero.


Touchless Experience

Cosa significa Touchless Experience nella ristorazione?

Ovvero: nessun contatto al ristorante (per quanto possibile). Avevamo già parlato di come ridurre i contatti tra camerieri e clienti in un altro articolo del mese, ma la tendenza sarà in generale questa: sempre meno contatti tra personale e cliente, ma anche tra i clienti stessi.

Come sarà possibile?
Rendendo il cliente autonomo nell'ordinazione, nel ritiro e nel pagamento del suo ordine. 
Con quali strumenti sarà possibile?
In ordine: app, tablet o totem, o altri sistemi per l'inserimento dell'ordinazione, con i pager chiama cliente quando l'ordine è pronto, con i cassetti automatici o con i pagamenti direttamente online.

Il ruolo del cameriere non verrà sminuito, si modificherà invece in food assistant, per una migliore personalizzazione dell’esperienza: dovrà raccontare del cibo, informando di materie prime, metodo di lavorazione, con una particolare attenzione al controllo.

Per assicurare le distanze di sicurezza e l’esperienza “touchless” anche tra commensali a tavoli diversi, sarà sempre più necessario organizzare la sala tramite sistemi di prenotazione intelligente online. La regolazione delle presenze avrà sicuramente dei risvolti positivi anche in cucina, permettendo di essere organizzati per tempo sulla mole di lavoro (in base al numero di tavoli) da gestire.

Un’idea vincente? Ottimizzare i profitti aggiungendo alla prenotazione online anche l’obbligo di pagare una cauzione per assicurare il tavolo, così da eliminare quasi del tutto buchi per disdette e perdite di guadagno.


La vetrina digitale

Che ruolo hanno i social?

Come si può avvicinare il cliente se il cliente non può (e probabilmente non potrà ancora per un po’ di tempo) venire da noi? Diventa essenziale riuscire a intercettare il cliente e le sue preferenze tramite dispositivi digitali, e riuscire a tenerlo legato a noi.

Questo per la ristorazione digitale significa:

  • ideare una strategia di marketing, magari tramite invio di newsletter e messaggi mirati con promozioni appetibili;
  • mantenere i social attivi con proposte sempre fresche;
  • riuscire a intercettare e puntare sulle preferenze del singolo cliente, per un’esperienza personalizzata anche online;
  • sapere gestire e rispondere alle recensioni online, sia positive che negative.

I Big Data nella ristorazione digitale

Alcune informazioni sui Big Data

Saper controllare i dati e saperli leggere, magari con il supporto di software adatti, per riuscire a distinguere cosa funziona e cosa no nel locale, diventerà sempre più essenziale.

Le piattaforme e i dispositivi utilizzati registrano ogni giorno migliaia di informazioni (big data, “big” perché appunto contengono moltissime informazioni), che vengono utilizzate per orientare le aziende nel mercato.

A volte queste informazioni risultano complesse da leggere, per cui magari la sola propria forza può non bastare per capirli appieno. Ecco perché alcuni programmi gestionali di cassa come EasyPOS consentono già oggi la generazione automatica di statistiche che possano supportare l’azienda. Grazie a questi dati sarà possibile profilare gli utenti:

  • sapere quali prodotti vendono di più
  • quali utenti spendono di più e dove
  • quali sono i servizi preferiti
  • quali zone e fasce orarie rendono di più

E di conseguenza sarà possibile:

  • differenziare i menu nelle varie stagionalità in base alle scelte dei clienti;
  • profilare la clientela in base ai gusti;
  • mettere in atto azioni di marketing differenziate.

I dati possono anche essere raccolti direttamente dai sistemi utilizzati per l’ordinazione, come per esempio le app. Se riesce a suggerire al cliente cosa ordinare in base ai suoi gusti (cross-selling) per poter fare marketing durante il processo stesso di ordinazione.


Se desideri essere al passo con l’evoluzione della ristorazione digitale, contattaci per una consulenza gratuita e personalizzata.

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