RAPPORTO RISTORAZIONE 2023

Con il 2024 ormai alle porte ripercorriamo, come ogni anno, com’è stato il 2023 per il settore ristorazione, analizzandone l’andamento, le novità e i trend che si preannunciano per l’anno a venire.

Nonostante le difficoltà del periodo (l’aumento dei costi, la mancanza di personale, l’insicurezza economica a livello mondiale…), che anno è stato questo per i ristoranti italiani?


I DATI RISTORAZIONE DEL 2023

Ci eravamo lasciati già alla fine del 2022 con un approccio positivo del settore: secondo un’indagine di Fipe, oltre il 70% dei ristoratori riteneva di riuscire a raggiungere per l’anno successivo gli stessi obiettivi conseguiti nel 2022.

Non solo: nonostante il generale peggioramento del contesto macroeconomico, il mercato dei consumi fuori casa nel 2022 non si era fermato, arrivando a chiusura anno ad un valore vicino a quello del 2019.

Nel 2023 questa tendenza è stata confermata. Per quanto la vita costi in generale di più, i consumatori italiani sembrano essere propensi al risparmio su diverse tipologie di beni e servizi piuttosto che rinunciare alle occasioni di socialità e convivialità, probabilmente come risposta al lungo periodo di limitazioni sperimentato.

Come registrato dall’Osservatorio Ristorazione nel suo Rapporto 2023, la spesa alimentare italiana fuori casa ormai si aggira in totale attorno agli 88 miliardi di euro, un +3% rispetto al 2019, segno che non riusciamo e non vogliamo eliminare il piacere del mangiar fuori.

Ed è sicuramente anche grazie a questo bisogno che il settore ristorazione ha fatturato un +13,8% nel secondo trimestre 2023. Lo rivela l’analisi di Fipe-Confcommercio, che registra dall’altro lato anche un aumento inevitabile dei prezzi: +5,3% per i ristoranti e +6,2% per le pizzerie.

Se analizziamo il progressivo generale dell’anno gennaio-ottobre23 contro gennaio-ottobre22, la ristorazione chiude a +9,7%.


TREND RISTORAZIONE

Come continuare a tenere alto l’afflusso di clienti nel proprio locale anche negli anni a venire?

Come riportato da Circana durante la fiera Host di quest’anno, appuntamento imprescindibile per il settore ristorazione, il 56% dei consumatori “predilige nel settore Horeca un approccio tecnologico e pensa che la tecnologia aiuti ad essere più inclusivi”. Dalla stessa analisi è emerso anche che in Italia “il 40% dei consumatori afferma di godersi maggiormente l’esperienza in bar e ristoranti grazie alle app e al digitale”.

È già da qualche anno che il mercato della ristorazione si sta focalizzando sull’inserimento di nuove tecnologie: menu digitali, sistemi di self-ordering e automazioni per migliorare le performance della propria attività sono solo alcuni dei sistemi per digitalizzare i locali.

Sentita nel periodo pandemico come l’unico modo per far sopravvivere la propria attività, la tecnologia ha di fatto cambiato in meglio il lavoro quotidiano del ristoratore, ottimizzando processi e semplificando diverse attività. È da questo momento che si è iniziato a capire il vero valore aggiunto che poteva dare la digitalizzazione.

Lo dicono i dati: nell’analisi del 2020 di TheFork Restaurant Awards si leggeva come l’80% degli esercizi che nel corso dell’anno aveva adottato per la prima volta la tecnologia nel locale sosteneva di volerla continuare ad utilizzare anche negli anni a venire, pandemia o meno.

Questo ci fa capire come i ristoratori abbiano sperimentato solo inizialmente in modo quasi forzato la tecnologia: i benefici che sono derivati dal suo utilizzo hanno portato a volerla mantenere anche dopo il periodo di emergenza sanitaria.


FUTURO DELLA RISTORAZIONE

Che cosa riserva il futuro al settore ristorazione?

DIGITALIZZAZIONE

Sempre più spinta verso la digitalizzazione, nonostante dati come quelli raccolti dall’Osservatorio di RistoratoreTop evidenzino che già il 93% usa software di cassa, il 25% controlla il food cost con appositi programmi, il 19% controlla il magazzino digitalmente, il 18% utilizza autorisponditori, il 14% sistemi informatici per delivery e take away.

L’Italia, in realtà, ha ancora del potenziale inesplorato. Il nostro Paese sta infatti procedendo un po’ a rilento nella digitalizzazione del settore rispetto al resto del mondo, come indicato dal rapporto annuale sulla ristorazione di Confcommercio.


Ma la tecnologia sta ormai diventando una necessità:

  • per il controllo e l’ottimizzazione dei costi da sostenere, grazie a sistemi di calcolo del food cost e di menu engineering per esempio
  • e infine per semplificazione delle attività quotidiane

ALTRI ASPETTI

Altri aspetti da tenere in considerazione per gli anni a venire: sostenibilità delle proposte e necessità di differenziare la propria offerta, entrambi modi per continuare a farsi scegliere dal consumatore che, per ora almeno, non sembra voler abbandonare i consumi fuori casa.


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