Come ogni anno, grazie al Rapporto Ristorazione Italiana redatto da FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), possiamo approfondire in modo puntuale l’andamento del settore ristorazione e mettere a fuoco i suoi trend futuri.
Giunto alla sua tredicesima edizione, il report offre una panoramica sullo sviluppo del ramo ristorativo, sia dal lato della domanda che dell’offerta. In questo articolo presentiamo i suoi punti più salienti.
I consumi del settore agro-alimentare
I consumi alimentari in Europa nel 2024 ammontano a circa 1.800 miliardi di euro, il 35% dei quali nella sola ristorazione.
L’Italia è il quarto Paese per dimensione assoluta del mercato della ristorazione dopo Spagna, Germania e Francia, collocandosi però al secondo posto in termini di consumi pro capite.
Come ormai ben noto, i consumi alimentari del fuori casa in Europa hanno subito un vertiginoso tracollo negli anni della pandemia, e continua tutt’oggi a risultare difficoltoso recuperare le pesanti perdite che hanno interessato le imprese ristorative.
Quest’anno nella ristorazione italiana, rispetto al periodo pre-pandemico, i consumi sono aumentati di valore (+11,3%), ma diminuiti di volume (-6%).
Anche se la differenza tra le imprese che hanno migliorato il risultato economico e quelle che l’hanno peggiorato resta positivo (+26,2%), rimane comunque parecchio inferiore al saldo di un anno prima (+34,5%).

Il fatturato della ristorazione
Le imprese attive in Italia con codice Ateco 56.1 (ristoranti e attività di ristorazione mobile) sono 195.670.
In media, nel 2024 l’indice del fatturato in volume di queste attività è stato interessato da un incremento dello 0,7% rispetto al 2023. In questo dato confluiscono una prima parte dell’anno che è stata interessata da una crescita più vivace, e una seconda parte caratterizzata invece da periodi con il segno meno, a causa di una stagione estiva non particolarmente brillante.
Tuttavia, l’anno si chiude nel complesso in modo positivo per la ristorazione, nonostante un generale rallentamento dell’economia
Il valore aggiunto dei servizi di ristorazione è stimato nel 2024 in 59,3 miliardi di euro, con un incremento reale del 6,3% rispetto al periodo pre-pandemia. Rispetto al 2023 invece registra un incremento dell’1,4%.
Nel 2024 il 34,8% di bar e ristoranti dichiara di aver incrementato il proprio fatturato, mentre il 57,2% si è mantenuto sugli stessi livelli dell’anno precedente. Soltanto l’8% delle imprese dichiara un risultato negativo.
Il saldo tra le risposte positive e negative è pari a +26,8%.
Principali investimenti 2024: il digitale
Il 43,2% degli imprenditori dichiara di aver effettuato nel 2024 almeno un investimento per la propria attività di bar o ristorante.
Attrezzature professionali e interventi di carattere strutturale sono alcuni esempi di investimenti sostenuti, ma il più cospicuo tra tutti continua a riguardare il digitale.
Nello specifico, i ristoratori hanno voluto inserire nella propria attività:
- piattaforme digitali per il servizio di delivery (21,9%) e per l’asporto (12,2%)
- menu digitali (14,4%)
- sistemi di prenotazione online (13,5%)

La digitalizzazione, come più volte dimostrato da diversi studi, permette alle attività del comparto ristorativo attraverso sistemi gestionali integrati di ottimizzare il lavoro quotidiano. Riduce i costi, massimizza le potenzialità del personale disponibile e aumenta il profitto.
Non stupisce perciò che sia stato inserito da FIPE tra i trend che continueranno ad interessare il settore anche nei prossimi anni.
Trend presenti e futuri
Considerando alcuni elementi che hanno caratterizzato il mercato della ristorazione fuori casa negli ultimi anni, nel Rapporto Ristorazione Italiana 2025 si evidenziano alcune tendenze che sembrano destinate a durare:
- l’incremento dei prezzi al consumo porterà a una razionalizzazione delle spese e a comportamenti tattici per non rinunciare a questa attività;
- continuerà ad aumentare la richiesta di prodotti salutari e a km0, con particolare attenzione al tema della sostenibilità in tutta la filiera agroalimentare;
- crescerà ancora la ristorazione in catena, che sembra riuscire ad intercettare un target molto giovane che si sta allontanando dagli altri canali;
- sempre più impulso verrà dato alla digitalizzazione del fuori casa al fine di migliorare il servizio ai propri clienti, ed anche per attrarre nuovi/più clienti, ragionando sempre più in ottica Omnichannel
Nuovi strumenti digitali verranno progressivamente utilizzati sia per le operazioni di front-office (prenotazione, presa d’ordine, consultazione del menù pagamento, comunicazioni social) che per quelle di back-office (gestione acquisti, magazzino, ecc.).
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